martedì 20 gennaio 2015

Perchè si trova lo smerdo nei bagni?


Oggi parleremo di qualcosa di scabroso e poco discusso nel mondo, una piccola piaga sociale, che come vedremo, potrebbe nascondere dietro il gran olezzo degli interessanti risvolti nascosti.

Nella nostra vita, con molte probabilità, è capitato di dover usare un bagno pubblico, che sia successo alla stazione, a una fiera, in un centro commerciale ect. quando scappa, scappa, e accorgersi tra un respiro trattenuto e un connato di vomito, che il bagno è in uno stato pietoso, con merda e piscio in ogni dove è sempre una spiacevole sorpresa, insomma un esplosione di escrementi che, apparte casi di estrema gravità, ci fanno fuggire scossi e provati.



La domanda che mi sono sempre postò è perche? 
Cosa spinge un uomo o donna, (posso assicurare una certa parità di genere) a spalmare, in alcuni casi anche sul soffitto, i propri effluidi corporali di scarto comunemente detti merda???
Un incidente? Una eccessiva potenza intestinale? 
Amico di cocrofagia di Gianni? 
O semplicemente un modo molto greve di ribellione e esasperazione?

Nascondersi dietro alla comune risposta “é opera di incivili e maleducati” non soddisfa pienamente la domanda, qui parliamo di gente che è disposta a toccare, prendere, spalmare ,alcune volte in punti difficlmente raggiungibili, i propri escrementi, questo trascende la sola incivilta, qui entrano in gioco coraggio, una certa dose di fetishismo e secondo me un gran disprezzo e odio per qualcosa e qualcuno.
Se prendiamo per valido il fattore disprezzo e odio, la domanda successiva è, cosa lo genera?
La riposta mi è arrivata qualche tempo fa, si passeggiava serenamente noi della redazione del Il Greve per Roma quando improvvisamente la dannata natura ha chiamato prepotentemente, chi ha vissuto e visitato Roma purtroppo sà come i bagni pubblici in città,  siano strutture quasi leggendarie. Trovarne uno è un impresa epica che una volta scelto di intraprendere può portare lo stoico avventuriero incontro a innumerevoli prove. 
I problemi più comuni sono quelli spazio/temporali, il bagno più vicino si trova a vari km da dove ti trovi, poi vengono i problemi tecnici “il bagno è guasto” un classico evergreen usato come jolly in tutto il mondo, orari surreali “Aperto dalle 9 alle 12 – dalle 14 alle 16” se ti scappa prima o dopo l’impresa è perduta,  problemi economici “inserire 1/1,50 euro” percarità non siamo T rex con le braccine corte ma stà pisciata mi sembra un po cara.

Nel nostro caso quella volta ci fù una combo di vari fattori, il bagno più vicino era chiuso circondato da transenne con un cartello sulla porta che comunicava il prezzo di un euro per l’uso del servizio e inciso sul muro (inciso nel vero senso della parola) “il bagno chiude alle 16.00. Dopo una bella camminata per raggiungere l’agognata struttura, trovare quello scenario è stata una bella botta. 
Senza arrenderci abbiamo deciso di perseverare a non ridurci a pisciare per strada come cani, individuato una nuovo obiettivo, di buona lena ci siamo diretti li, l’obiettivo in questione era il bagno della stazione, un luogo imprevedibile e molte volte terribile ma pur sempre un bagno. Anche questa volta la fortuna non ci ha aiutato, il bagno in questione era chiuso per  misteriosi motivi (Anche trovarlo chiuso senza nessun motivo è un classico). 

Stanchi e provati stavamo per capitolare quando dietro di noi come un faro nella notte ecco che appare un BAR, il bar della stazione. Anche i bar sono luoghi imprevedibili, non sai mai se ti faranno usare il bagno, quindi è uso comune prendere lo strategico caffè, inbuonire il barista con quei 4 spicci e poi chiedere di usare il bagno, una specie di mazzetta simile a dare qualche soldo al parcheggiatore abusivo per non farsi sfondare la macchina. 
Tutto stava andando per il meglio, caffè pagati, serviti, consumati, il fatidico momento era giunto, “potrei usare il bagno perfavore?”, tra me e il barista per qualche attimo si svolge una piccola e impercettibile lotta di sguardi, rotta dalla sua riposta, data con il sorriso di chi sa di possedere un potere che tu non hai, “si lo puoi usare, se esci, qui di fronte c’è il bagno della stazione, è quello il nostro bagno” La catastrofe, avevamo sbagliato bar, l’investimento dei caffè per corrompere il barista era stato inutile, alla delusione si era aggiunta la rabbia e la frustrazione, oramai sconfitti l’unica scelta rimasta era quella canina, trovare un posto idoneo abbastanza infrascato per poter finalmente espellere i nostri  natuali bisogni, ma anche in questo caso ci siamo subito accorti di avere tra le mani un'altra gatta da pelare, a meno che non seguire la filosofia “il bagno è ovunque” nessun posto era idoneo all’atto, più il tempo passava, più la fatica, la rabbia e il disprezzo aumentavano, alla fine cosa chiedevamo? 
Un posto dove poter compiere l’atto per eccellenza più naturale del mondo.

Colmi di questi poco nobili sentimenti torniamo in stazione, ormai convinti di dover trattenere tutto fino a casa, lontana più di un ora di viaggio, quando, colpo di scena, il bagno alla stazione, è finalmente aperto e ci accoglie con il suo malsano odore di disinfettante, piscio e merda. 
In quel momento mi sono meravigliato a dire senza esitazione o remore, “mo je lo smerdo tutto sto bagno” è stata cosa di pochi attimi, una persona normale, con una decente educazione è stata portata al lato oscuro della forza.
Tirando le somme, non è stata un impresa totalmente inutile, ho compreso finalmente uno dei tanti motivi del perche si trova lo smerdo nei bagni.

Franciscus.